Borragine:
Taxon :Borago officinalis L.
Famiglia :Boraginaceae
ETIMOLOGIA:
Pianta proveniente dalla Siria ed è chiamata anche erba del buon umore.
Il nome deriva dal termine di origine araba “abu rak” che significa sudorifero per le proprietà diaforetiche della pianta.
Secondo un’altra interpretazione borago deriva dal nome latino medievale burra- borra, sostantivo utilizzato per indicare un stoffa di lana a lunghi peli, piuttosto rustica usata dai pastori e tutto ciò in riferimento alla setolosità della pianta.
CARATTERI BOTANICI:
Pianta annuale che cresce spontanea nei campi e negli orti marcatamente irsuta in tutte le sue componenti per la presenza di pelurie duri e pungenti. Il fusto, ricco di mucillagini, è grosso e cavo, ma tenero, ramifica superiormente e può raggiungere una altezza di 50 cm. Le foglie di forma ovale, dal tipico aspetto bolloso e reticolato, sono alterne. I fiori, di colore blu intenso, a cinque petali sono regolari, ermafroditi, disposti in cime terminali pendendo da un lungo peduncolo curvato. La corolla ha la forma di una stella a cinque punte.
La fioritura avviene in tempi diversi a seconda delle località da gennaio ad aprile.
NOTIZIE STORICHE:
La borragine è una pianta dai molti significati.
I greci e i romani, consigliavano l’uso della Borragine in diverse pietanze per il particolare gusto che ricorda quello del cetriolo ma soprattutto per il potere sudorifero e tonico nervino, era usata per curare gli stati depressionali.
Per i greci la pianta simboleggiava la forza e l’audacia, la usavano per curare i mal di testa da sbronza! ed i romani ponendola sotto il segno di Giove, la usavano nel vino ritenendola un antidoto alla tristezza.
I celti per dare coraggio ai guerrieri nell'affrontare i nemici in battaglia l’aggiungevano al vino ed era tradizionalmente usata per decorare le case in occasione di matrimoni.
In epoca mediovale tale simbologia fu mantenuta e si continuò a sostenere che procurasse grandezza d’animo e risolutezza.
Gli arabi la consigliavano come stimolante alla secrezione lattea.
DIFFUSIONE:
Attualmente l`uso gastronomico della Borragine è maggiormente diffuso nell`Italia peninsulare. Le giovani foglie si consumano crude in insalata, dopo averle tritate e mescolate con altri erbaggi o con pomodori. La rigidità dei peli svanisce per effetto dell`aceto. Le stesse foglie, come pure le cime, vengono consumate lessate e poi condite con olio e limone oppure saltate al burro, strascicate con olio e limone o anche passate al setaccio sottoforma di purè verde. In minestra, per le loro proprietà emollienti, sono buoni succedanei degli spinaci. In Toscana le foglie lessate e mescolate a quelle della cicoria e ai semi del finocchio costituiscono un caratteristico piatto regionale, la zuppa frantoiana.
Nel Senese esse vengono passate nella pastella e poi fritte.
In Lombardia, anche il tenero fusto della Borragine, dopo aver avvolto con filetti di acciughe, viene mantecato nella pastella e fritto e consumato come contorno per arrosti.
Ma è soprattutto nella cucina ligure che la gustosa Borragine trova largo impiego, specialmente come ripieno dei pansotti, dei quadrucci e della celebre torta pasqualina. In questa regione l'erbaggio viene pure usato per preparare l’impasto delle tipiche lasagne verdi. Si utilizzano per fini culinari anche i fiori. Essi possono essere adoperati per decorare diverse pietanze, ad esempio disposti su insalate oppure messi a galleggiare nelle zuppiere o nelle caraffe di punch. Inoltre, se canditi, si possono usare per decorare torte e altre confezioni di pasticceria. L’aggiunta dei fiori di questa pianta negli aceti aromatici fanno assumere un bel colore turchino . Della borragine si utilizzano pure i boccioli, conservati sotto aceto e consumati allo stesso modo dei capperi. Infine, dalle foglie pestate in un mortaio si ottiene un succo altamente dissetante e rinfrescante.
a cura di Roberto Ciancaglini
|