Area di Mondeggi

Incrementare la produzione di carpofori di funghi epigei commestibili: il caso dell’area di Mondeggi in Provincia di Firenze

Nel quadro di un progetto di ricerca finalizzato ad individuare interventi in bosco volti all’incremento della produzione dei funghi epigei commestibili, l’ARSIA con la collaborazione del Gruppo Micologico Fiorentino "Pier Antonio Micheli" di Firenze ha monitorato, dal 1995 al 1999, la produzione spontanea di funghi epigei in un bosco di cerro della Provincia di Firenze. Ha partecipato al progetto anche l’Amministrazione Provinciale di Firenze, che ha messo a disposizione la superficie boscata dove si è realizzata la sperimentazione, all'interno della propria Azienda Agricola di Mondeggi, nel Comune di Bagno a Ripoli (FI)
La gestione dei boschi in funzione della produzione di funghi è sicuramente un tema di estremo interesse, soprattutto per gli operatori agricoli che risiedono nelle aree montane e collinari e nelle aree marginali della Toscana, nelle quali la raccolta e la commercializzazione dei funghi epigei commestibili può rappresentare una risorsa economica integrativa da non trascurare. Tuttavia la produzione di carpofori è molto discontinua tra un anno a l’altro, condizionata com’è dall’altalenante andamento di alcuni fattori meteorologici in grado di influenzarla. Inoltre mancano, almeno in Toscana, studi che consentano di capire se e come è possibile influire con input esterni sulla produzione, in bosco, di carpofori epigei commercializzabili.
In particolare lo studio si è concentrato sulla produzione di Boletus aereus (Bull.:Fr.) (porcino) e Amanita caesarea (Scop.:Fr.)Pers. (ovolo), pur non trascurando di valutare la produzione di carpofori epigei di altre specie fungine.
Lo studio, che si è sviluppato tra il 1996 e il 2002, si è svolto in due fasi.
Nella prima fase (1996-1999), oggetto di questo contributo, si è puntato a:

  • individuare un’area idonea e a recintarla completamente in modo da impedire l’asportazione di carpofori da parte di altri soggetti;

  • acquisire conoscenze sulla morfologia e sulle caratteristiche del suolo;

  • descrivere le caratteristiche del soprassuolo;

  • quantificare la produzione spontanea di carpofori epigei nell’area oggetto di studio;

  • individuare le sottoaree in cui si verifica spontaneamente la produzione di Boletus aereus e Amanita caesarea e quantificare il numero di carpofori di ciascuna specie in modo da concentrare gli interventi della seconda fase di studio solo nelle sottoaree che hanno già prodotto le due specie ricercate.

Nella seconda fase (2000-2002), sulla scorta delle informazioni acquisite nella prima fase, si è intervenuti in bosco cercando di ricreare, nelle sottoaree di produzione di Boletus aereus e Amanita caesarea, condizioni ecologiche più favorevoli alla fruttificazione di queste specie pregiate. In particolar modo la seconda comprende i seguenti obiettivi:

  • valutare alcuni interventi in bosco per cercare di ricreare le condizioni ecologiche più favorevoli alla fruttificazione di queste specie pregiate ai fini di incrementarne la raccolta che può diventare una ulteriore risorsa economica nella gestione dei boschi, dall’inviduazione delle aree in cui si verifica spontaneamente la produzione di Boletus aereus e Amanita caesarea;

  • effettuare i seguenti interventi: ripulitura del sottobosco, asporto della lettiera e irrigazione.

  • Monitorare la produzione e quantificare il numero di carpofori di ciascuna specie con particolare attenzione a quelle pregiate.

  • Verificare l’effetto di input esterni, dovuti ai lavori svolti, confrontando la produzione precedente e posteriore agli interventi colturali.

L’area sperimentale delle dimensioni di 8.000 m2, opportunamente recintata, è stata suddivisa in quattro settori di ampiezza pari a 2.000 m2 (A, B, C e D), ognuno dei quali comprende venti celle quadrate delle dimensioni di 100 m2 contrassegnate con numeri progressivi da 1 a 20.
Sono presenti numerose specie arboree mediterranee come il leccio, la fillirea, il corbezzolo, l’erica scoparia, la roverella, il pino marittimo, l’acero campestre, il melo fiorentino, il cerro, l’olmo campestre, il biancospino. La componente più mediterranea si colloca prevalentemente nella parte alta dell’area in situazione di crinale (settori A e B).
 

PRIMA FASE

Il monitoraggio della produzione dei corpi fruttiferi

Al fine di valutare la capacità di produzione di carpofori dell’area ed individuare le eventuali celle a maggior fruttificazione di funghi pregiati, sono stati effettuati rilievi nel periodo 1996-99 senza realizzare alcun tipo di intervento in bosco.
I sopralluoghi hanno avuto una cadenza settimanale nel periodo maggio-dicembre mentre si sono interrotti nei mesi invernali e primaverili (Gennaio – Aprile).
In totale sono stati segnalati 56 Generi e 171 specie. In rosso sono evidenziate le specie commerciabili (ai sensi della Normativa vigente – Allegato 1 del D.P.R. 376/95).
In totale sono stati censiti 16.226 carpofori distribuiti nei quattro settori.
I rilievi hanno avuto come principale finalità quella di individuare con precisione la presenza di aree di produzione di Boletus aereus (Bull.:Fr.) (porcino) e Amanita caesarea (Scop.:Fr.)Pers. (ovolo); verificando la loro distribuzione con l’obbiettivo finale di mapparle.

SECONDA FASE
 

Sulla base dei risultati ottenuti nella prima fase della sperimentazione e delle esigenze ecologiche di Boletus aereus e di Amanita caesarea è stato ritenuto interessante effettuare i seguenti interventi in bosco:

  • ripulitura del sottobosco dalle specie arbustive allo scopo di favorire una maggiore quantità di luce a livello del terreno;

  • interventi di irrigazione per favorire l’incremento di produzione, considerato che la piovosità è tra le principali variabili che ne influenzano la fruttificazione.

I predetti interventi sono stati distribuiti nelle varie celle dell’Area sperimentale in modo tale da avere tutte le possibili combinazioni: celle senza nessun tipo di intervento, celle con tutti e tre gli interventi, con due e con uno solo. La scelta delle celle per i vari tipi di intervento ha tenuto conto della localizzazione aree di produzione delle specie pregiate, censite fino al 1999.
 

Risultati degli interventi in bosco sulla produzione di Boletus aereus Bull.:Fr

L’intervento, che sembra aver prodotto i suoi effetti sulla produzione di Boletus aereus, è la ripulitura del sottobosco. Si è osservato che, dove non è stata eseguita la ripulitura la quantità di carpofori di Boletus aereus è nettamente diminuita dal 2000, mentre è stata favorita nelle aree interessate da tale intervento.

Ringraziamenti

In ricordo del caro Ilario Filippi † che, insieme a Paolo Ricci Barbini †, ha proposto e proseguito il progetto di ricerca all’ARSIA in qualità di Presidente del Gruppo Micologico Fiorentino con passione e competenza.
Un doveroso e sincero ringraziamento va a tutti i soci del Gruppo che attivamente hanno dato il contributo a questa sperimentazione.
 
I risultati di questa sperimentazione sono stati pubblicati in un articolo sulla rivista mensile "Sherwood – Foreste ed alberi oggi" (Mensile d’informazione tecnica sull’albero, l’arboricoltura da legno e la foresta – Proprietario ed editore COMPAGNIA DELLE FORESTE S.r.l.) n° 106 di Dicembre 2004. Tale rivista è consultabile nella sede del Gruppo Micologico Fiorentino.


SEDE : Via di San Romano,21 ( Settignano ) 50135 FIRENZE
Tel/Fax : 055 / 6549195 E-mail: gruppo.micheli@virgilio.it
www.gruppomicheli.it
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