Tossicologia

SANITA': FUNGO VELENOSO FRA AUTORIZZATI, CANCELLATO D'URGENZA

Il fungo Tricholoma equestre, fino ad oggi considerato sicuro e prelibato, e' stato cancellato d'urgenza dall'elenco da quelli commestibili. Lo ha disposto il Ministro della Salute con un'ordinanza pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 28 agosto 2002 dopo che in Francia erano stati segnalati 12 casi di avvelenamento, di cui 3 decessi, collegati al consumo di Tricholoma equestre, che causerebbe una malattia denominata rabdomiolisi.

Il fungo in questione era autorizzato in Italia per la commercializzazione sia come fresco sia come conservato, surgelato, congelato, sott·olio, eccetera. A questo punto, osserva l'Unione Nazionale Consumatori, sono accuratamente da evitare tutti i funghi misti venduti in confezioni (per esempio sott'olio o surgelati), oppure sfusi, scegliendo invece quelli di cui e' indicata la specie (porcini, galletti, prataioli, ecc.).

Il ministero della Salute ha proibito la commercializzazione del Tricholoma equestre dopo aver sentito il parere dell'Istituto superiore di sanita' che ha consultato ''le piu' accreditate fonti scientifiche nel settore biomedico''. Il divieto e' stato disposto con un'ordinanza che e' entrata in vigore immediatamente. Con questa ordinanza scompare quindi dalle tavole un fungo considerato dagli esperti prelibato. L'allarme e' partito partito dal Centro antiveleni dell'Ospedale universitario di Bordeaux ed e' stato irradiato in ogni angolo del pianeta dal "New England Journal of Medicine". La direttrice del prestigioso Centro Regis Bedry, accusa il Tricholoma equestre, di aver provocato una grave forma di necrosi muscolare.

I sintomi dell'avvelenamento sono debolezza, dolori muscolari, eritema facciale, nausea senza vomito, sudorazione, colorazione scura delle urine e livelli alti di creatina chinasi. Questo bel fungo dalle tinte giallo dorate che cresce gregario ed abbondante in autunno anche inoltrato, nelle pinete, era reputato dagli esperti un ''ottimo commestibile''; viene anche detto l'agarico dei cavalieri perche', anticamente sembra fosse riservato alle mense dei ricchi signori.

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